Mostra antologica “Mauro Reggiani. Equilibri e armonie” - Comune di Nonantola

Notizie - Comune di Nonantola

Mostra antologica “Mauro Reggiani. Equilibri e armonie”

 
Mostra antologica “Mauro Reggiani. Equilibri e armonie”

Si inaugura il 23 Ottobre 2021, con presentazione alle ore 17 presso il Teatro Troisi e apertura mostra alle ore 18,30 presso il Museo di Nonantola, la Torre dei Bolognesi e l’adiacente sala Marcello Sighinolfi la mostra antologica “Mauro Reggiani. Equilibri e armonie”, curata da Elena Pontiggia e dedicata all’artista modenese (Nonantola 1897-Milano 1980), uno dei maggiori astrattisti del Novecento, considerato il padre dell’astrattismo italiano.

La mostra è promossa da: Comune di Nonantola - Museo di Nonantola, Associazione La Clessidra APS, Partecipanza Agraria di Nonantola in collaborazione con l’Associazione per la tutela delle opere di Mauro Reggiani diretta dalla nipote dell’artista Maura Simion, e coordinata da Massimo Po, Consigliere Comunale di Nonantola e referente del gruppo NonantolArte (La Clessidra) e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena e del Comune di Modena.

La mostra si svolge negli stessi spazi che hanno ospitato la storica personale dell’Artista nel 1975.
Il percorso espositivo ricostruisce tutto il percorso di Reggiani, dalla stagione classica e novecentista degli anni venti alla svolta astratta degli anni trenta, fino al periodo dell’adesione al M.A.C. (Movimento Arte Concreta) nei primi anni Cinquanta e alle ultime opere degli anni sessanta e settanta.
La mostra muove dal paesaggio di Serramazzoni, 1926, documento fondamentale dell’interesse di Reggiani per Cézanne, e comprende le principali opere che testimoniano la sua adesione al Novecento Italiano, tra cui la potente natura morta Due vasi e un libro, 1928-30, e l’intenso Ritratto della moglie Ines, 1929-30.
Si inoltra poi nella stagione astratta dell’artista, col famoso Ritmo geometrico, 1932, capolavoro del primo astrattismo italiano, e con altre opere storiche: Composizione R 5, 1934, esposta lo stesso anno alla prima mostra dell’astrattismo italiano alla Galleria del Milione e nel 1935 alla Quadriennale di Roma; Composizione R 2, pubblicata nel 1935 su “Abstraction Création Art non figuratif”, una delle più importanti riviste astratte europee; Composizione, 1935, vicina all’astrattismo del Bauhaus. Tra le opere successive va segnalata la singolare Composizione con rete, 1939, nata dal dialogo con le ricerche materiche di Prampolini.
La mostra prosegue con un’antologia di opere dalle forme organiche e dinamiche dipinte negli anni cinquanta, l’epoca dell’adesione di Reggiani al M.A.C. (Movimento Arte Concreta). Si conclude infine con le opere dei due decenni successivi, che segnano il ritorno dell’artista a una geometria più statica ed essenziale. Filo conduttore dell’intera antologica è la ricerca di equilibri e di armonie che percorre tutta la pittura di Reggiani. Come scrive Elena Pontiggia in catalogo: “Reggiani è un pittore- architetto. L’architettura, come lui stesso ha dichiarato, è il modello della sua pittura. È l’esempio, cioè, di un’arte che non ha un soggetto e non rappresenta nulla, ma è una ricerca di equilibri, composizione e costruzione di forme: una ricerca, almeno nelle età classiche, di armonia.”
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Elena Pontiggia e di Michele Fuoco ed è affiancata da vari eventi paralleli tra cui una mostra fotografica curata dall’Associazione Aemilia, PhotoNonantolArte e Pro Loco in Torre dell’Orologio con immagini di Nonantola dei primi del Novecento.
Per il prezioso contributo si ringraziano tutti gli sponsor: BPER Banca, Gruppo Cremonini, Rotary Club Modena L. A. Muratori, Coop Alleanza 3.0, UnipolSai Assicoop, studio Cremonini Ansaloni, Borsari, Artistica Grafica, Italautocar e la galleria Cardelli Fontana di Sarzana. La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i sabati, domeniche e festivi dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30 e rimarrà aperta fino al 12 Dicembre.

Nota biografica
Mauro Reggiani nasce a Nonantola nel 1897. Compie gli studi all’Istituto d’arte di Modena e, dopo aver frequentato in tempo di guerra la scuola di Allievi ufficiali aviatori, si trasferisce a Firenze, dove vive tra il 1920 e il 1922. Nel 1923 conosce, grazie al pittore e scultore modenese Giuseppe Graziosi, l’ambiente artistico milanese e nel 1924 si trasferisce nella città lombarda, dove vivrà il resto della vita. Nel 1926 compie il primo viaggio a Parigi ed espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1929 aderisce al gruppo di ideali classici del Novecento Italiano e partecipa a varie mostre del movimento (Nizza, 1929; Basilea e Berna, 1930; Stoccolma, Helsinki, Oslo, 1931-32).
Nel 1930 compie il secondo viaggio a Parigi e conosce le opere di Kandinskij e dell’astrattismo europeo.
A partire dal 1932-33 dipinge opere astratte e nel novembre 1934 espone alla Galleria del Milione, con Bogliardi e Ghiringhelli, in quella che è la prima mostra dell’astrattismo italiano, firmando con loro in catalogo una dichiarazione-manifesto. Da questo momento è considerato il padre del nostro astrattismo. Nel 1935 aderisce al gruppo francese “Abstraction-Création”. Nel 1951 entra a far parte del M.A.C.,“Movimento Arte Concreta”, di cui nel 1954 diventa presidente. Continua anche nei decenni successivi la sua ricerca astratta, partecipando a varie mostre nazionali e internazionali, fino alla morte, che lo coglie a Milano nel 1980.

Pubblicato il 
Aggiornato il