I monumenti (parte II) - Comune di Nonantola

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I monumenti (parte II)

 

I monumenti (parte II)

Via Marconi n° 11
41015 Nonantola Mo
Tel: 059/896657 oppure 059/896656

e-mail: archivio@comune.nonantola.mo.it;
            archiviostorico@comune.nonantola.mo.it

Costo: gratuito
Orario: chiuso

L'Archivio Storico del Comune di Nonantola conserva documenti che coprono un periodo che va dalla fine del Medioevo alla Seconda Guerra Mondiale; esso è diviso per convenzione in due parti: l'Archivio Storico Antico, ordinato dal Dr. Rabotti nel 1969 con documenti che vanno dal medioevo al 1796 (anno dell'invasione francese) e l'Archivio Storico che va dal 1796 al 1940-45.

L'Archivio Storico Antico annovera tra i documenti più importanti alcune pergamene risalenti al IX-XII secolo, utilizzate nel 1500/1600 come sovracoperte ai Libri della Comunità, che probabilmente provengono da codici dell'abbazia di Nonantola e riportano per lo più brani sacri; durante il 1800 furono staccate e raccolte ma a causa della loro frammentarietà e dell'estraneità alla vita del Comune non fanno parte dell'Archivio Comunale vero e proprio.

I documenti più antichi dell'Archivio Storico Antico sono dei contratti risalenti all'anno 1266.

Gli Statuti del Comune di Nonantola si datano all'anno 1419 e sono divisi in Statuti Civili, composti da 73 rubriche che regolano appunto la vita civile, e in Statuti Criminali, composti da 33 rubriche che definiscono reati e delitti con relative pene.

Nell'archivio sono conservati i Partiti di Consiglio, verbali delle sedute del Consiglio Comunale, dal 1540 al 1799 ed un ingente Carteggio tra il Comune e altri enti o privati (documenti che vanno dal 1434 al 1795).

Sono presenti inoltre una raccolta di delibere di amministrazioni particolari quali i Partiti di Salina (deliberazioni comunali riguardo la distribuzione del sale), Partiti di Fromentaria (istruzioni sulla raccolta e la vendita del grano) e Partiti di Quartiere (tasse per mantenere le truppe).

Nell'Archivio Storico Comunale sono conservati anche documenti riguardo la gestione economica del Comune: i Conti del dare e dell'avere del Massaro, libri mastri, giornali di cassa ed ancora strumenti di tassazione quali gli estimi, il più antico dei quali, l'Estimo dei fumanti del 1499, è un censimento dei poderi su cui è presente una casa (riguarda però solo le proprietà laiche e borghesi); per la tassazione dei nullatenenti si ricorreva ai Repertori dei Capi per le imposte sui capi di Partecipanza e ai Boccatici del Sale (elenchi delle persone a cui veniva distribuita la razione di sale su cui si pagava una tassa obbligatoria).

Fanno parte dell'Archivio Storico anche una serie di archivi aggregati tra cui il più consistente è l'Archivio di Giusdicenza che conserva gli atti prodotti dal Capitano di Ragione o giusdicente (atti criminali, civili, danni dati, libri dei contrabbandi).

Per quanto riguarda gli anni dal 1796 al 1940-45 la documentazione è di più difficile lettura poiché manca un inventario completo; dall'invasione francese è stato adottato un sistema di titolario-protocollo ancora oggi in uso per la catalogazione del carteggio tra Comune e esterno però gli argomenti o categorie del titolario sono cambiati nel corso degli anni per cui i documenti sono stati ordinati in modo diverso (il carteggio dal 1800 al 1850 è stato recentemente ordinato).

Nell'archivio Comunale sono inoltre conservati due fondi molto importanti: una parte dell'Archivio della Partecipanza Agraria (documenti dal 1800 al 1879) ed il fondo Villa Emma.

Molto interessante è anche un fondo di pergamene tra cui spiccano per importanza una rara trascrizione della Divina Commedia di Dante Alighieri eseguita da un copista nella prima metà del 1300 e la più antica traduzione in volgare di celebri codici scacchistici latini.

 
 
 
 
 
PALAZZI DELLA PARTECIPANZA 
Via Roma n° 21
41015 Nonantola (Mo)
Tel: 059-549046
Fax: 059-549046
Costo: gratuito

Orario: giovedì e sabato: 9.30-12.30. Apertura archivio previo appuntamento.

 
I palazzi della Partecipanza sono composti da una residenza Vecchia ed una Nuova che si affacciano sui due lati della Piazzetta del Pozzo (per le indicazioni sulla storia della Partecipanza Agraria si veda la cartella ambiente e natura: la Partecipanza). 

La RESIDENZA VECCHIA occupa un edificio a due piani ricavato nel bastione nord-ovest delle mura dove era collocata l'antica porta del Castello di Nonantola: sul lato nord infatti sono ancora visibili le tracce di una porta con arco a tutto sesto aperta nel XIV secolo rivolta verso la zona che un tempo era occupata dalle fosse castellane e, a fianco della porta principale, una porta pedonale con arco a sesto acuto tamponata.

Agli inizi del XVII secolo vi era collocata la Casa della Comunità in cui al piano terra era presente il Camarone del Consiglio che era la sala in cui si riunivano i rappresentanti della comunità; nel 1623 l'edificio fu rialzato di un piano ed ampliato con l'aggiunta di un fabbricato laterale.

Alla fine del XIX secolo il palazzo ospitò la scuola comunale poi i suoi locali furono utilizzati per essere dati in locazione alle famiglie meno abbienti del paese e il grande salone del primo piano venne concesso in occasione di feste da ballo e riunioni.

Nel 1963 le murature interne portanti originali e le volte a botte del soffitto vennero abbattute per ricavare uno spazio da adibire a negozio; in seguito sulla facciata dalle linee settecentesche venne aperta una vetrina e il locale fu utilizzato prima come sede della cooperativa di consumo poi come sede della biblioteca (che ancora oggi vi risiede). 

La RESIDENZA NUOVA, affaccia su via Roma e sul lato est di Piazza del Pozzo, è un edificio con cortile interno dalle linee sette-ottocentesche, forse rifacimento di un edifico preesistente. In questo palazzo era collocata la sede del Comune di Nonantola fino al 1898, anno in cui si trasferì nell'attuale sede posta nel Palazzo Salimbeni.

Al piano terra a fine '800 erano collocate l'esattoria, l'ufficio del telegrafo e la portineria, al primo piano vi erano il gabinetto del Sindaco e la sala consigliare che conservano ancora oggi bei soffitti dipinti; dopo il trasferimento degli uffici comunali la maggior parte del palazzo fu adibita ad appartamenti da dare in locazione.

La facciata presenta un portone con arco a tutto sesto che porta ad un androne passante e ad una corte interna attraverso cui si arriva al giardino collocato nel luogo in cui c'erano le vecchie fosse castellane; una parte delle antiche mura è stata inglobata nella parte del fronte nord.

All'interno dell'edificio è conservato l'archivio della Partecipanza Agraria di Nonantola.

 

 
VILLA EMMA O VILLA SACERDOTI
Via Giuseppe Di Vittorio n° 31
41015 Nonantola (Mo)
orario: interno dell'edificio non visitabile.

Villa Emma venne costruita tra il 1890 e il 1898 su commissione di Carlo Sacerdoti per la moglie Emma Coën.

Il progetto fu realizzato dall'architetto modenese Vincenzo Maestri che costruì una bellissima villa di campagna ispirandosi al linguaggio proprio del classicismo.

Il prospetto della villa rivolto ad est è composto da tre corpi di fabbrica affiancati di cui due laterali e uno centrale diviso in due ordini da una cornice orizzontale interrotta da loggiati e terrazzi; in origine questo lato della villa si affacciava su un laghetto ed un bellissimo giardino. 

Nel prospetto nord è presente una loggia a tre archi con pilastri ottagonali che culminano in capitelli decorati che reggono un balconcino, il lato sud presenta un portico ed una grande terrazza e sul lato ovest si apre un cortile interno racchiuso da una cancellata.

Le finestre sono sormontate da un arco a sesto acuto: quelle del piano terra hanno un archivolto sormontato da un fregio non decorato e concluso con una cornice lineare, quelle del secondo piano hanno una cornice con volute e fregio ornato con cerchi concentrici con rose.

L'interno della villa fu spogliato degli arredi nel corso della Seconda Guerra Mondiale; nell'edificio si possono ancora ammirare lo scalone principale con una bella balaustra in ghisa in origine trattata a finto oro e i soffitti a volta affrescati con scene di fiori, frutti, animali e figure allegoriche.

Villa Emma è stata restaurata negli anni '90 dopo lunghi anni di decadenza e abbandono; viene oggi utilizzata per meeting e incontri di lavoro, matrimoni, feste e cerimonie; nel sottotetto sono conservate le botti di Aceto Balsamico Tradizionale della Famiglia Giacobazzi.

La villa è stata resa celebre da una vicenda legata alla Seconda Guerra Mondiale: tra il 1942 e il 1943 ospitò 73 ragazzi ebrei profughi che grazie all'aiuto dei cittadini di Nonantola, tra cui il medico condotto Giuseppe Moreali e il giovane parroco Don Arrigo Beccari, riuscirono prima a nascondere e poi a far fuggire in Svizzera tutti i giovani ebrei perseguitati.

Per approfondimenti sulla vicenda legata alla storia dei ragazzi di villa Emma si veda il LINK: www.fondazionevillaemma.org

 
Servizi Culturali - Archivio storico e Museo, Turismo, Volontariato, Manifestazioni e Sport

c/o Palazzo della Partecipanza Agraria di Nonantola via Roma 21 (primo piano) - Nonantola

tel. 059/896639 (Mantovani) - 059/896656 (Ansaloni)
fax. 059/896590 - 648
e-mail: archivio@comune.nonantola.mo.it
referenti:
Ilaria Mantovani (Sport e volontariato)
Chiara Ansaloni (Museo di Nonantola ed Archivio storico)

orari:
Lunedì: Chiuso
Martedì: 9.00 - 12.30
Mercoledì: Chiuso
Giovedì: 09.00 - 12.30
Venerdì: Chiuso
Sabato: 9.00 - 12.30

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