L’amministrazione interviene in merito alle polemiche del comitato Ambiente è Salute - Comune di Nonantola

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L’amministrazione interviene in merito alle polemiche del comitato Ambiente è Salute

 

L’amministrazione interviene in merito alle polemiche del comitato Ambiente è Salute

L’amministrazione comunale di Nonantola interviene in merito alle ultime posizioni espresse dal “Comitato Ambiente è Salute” a seguito dell’apertura della tangenziale. Secondo il Comitato infatti, la riduzione del traffico veicolare in centro e quindi la riduzione delle relative emissioni viene vanificata dalla presenza dell'impianto a Biogas sito in via Mislè, in quanto produce un quantitativo di inquinanti pari a quello prodotto da circa 9000 autoveicoli Euro 5.

A quale parametro temporale si fa riferimento? Prodotto in un anno? In un mese? In un giorno?

Perché il riferimento è ad autoveicoli Euro 5, quando il traffico urbano giornaliero stimato a Nonantola è di circa 23mila veicoli di cui un 9/10% sono camion e gli Euro 5 non sono certo in maggioranza?

Occorre sottolineare che la tangenziale non riduce il traffico, bensì lo sposta dal centro abitato rendendolo più fluido e meno emissivo.

Per quanto riguarda l’impianto biogas invece, nella fase autorizzativa alla realizzazione, in virtù della sua potenza (999KW paragonabile come potenza a tre motori di autoarticolati Euro 5 da 500 cavalli), il SUAP (Sportello Unico Attività produttive) ha emesso un provvedimento favorevole dopo avere acquisito il parere di Arpa-Asl-Provincia con relative prescrizioni che vincolano l'Azienda all'utilizzo di biomasse di origine agricola e reflui zootecnici provenienti da "filiera corta", ossia da zone distanti non più di 70 chilometri in linea d'aria, e al rispetto dei limiti di emissione di inquinanti in atmosfera, previsti dalle norme. E’ superfluo comunque sottolineare che se non vi fosse l’impianto tali prodotti sarebbero comunque trasportati alla loro destinazione. L’amministrazione comunale ricorda inoltre che nella dieta autorizzata, vengono trattati reflui zootecnici, altrimenti stoccati in "lagoni" all'aperto dove, oltre al problema delle esalazioni maleodoranti, si accompagnano un quantitativo di emissioni in atmosfera di metano e di ammoniaca sicuramente superiori a quelli generato dall'impianto a biogas.

Se è scorretto negare il problema delle emissioni, è altrettanto scorretto sottovalutare i doverosi controlli che i diversi Enti Pubblici effettuano in materia di corretto funzionamento dell'impianto e del rispetto dei limiti delle emissioni in atmosfera.

Inoltre, la normativa di fine 2013 che dà la possibilità di utilizzare il biogas, debitamente depurato in bio metano, per tutta la comunità, può offrire una grande opportunità per rispondere al fabbisogno energetico del territorio utilizzando fonti rinnovabili, riciclando biomasse e sottoprodotti zootecnici al fine di spegnere caldaie più inquinanti e dipendendo meno dalle importazioni estere di combustibili energetici.

Per far ciò significa, però, coinvolgere il privato in un'azione di pianificazione energetica comune dando una finalità diversa a quegli incentivi economici, da noi pagati attraverso la bolletta elettrica che oggi alimentano i profitti delle Aziende, ma che domani devono diventare un sostegno al Piano di Azione per l' energia sostenibile.

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